Vene varicose: come eliminarle?

2025-06-22
Vene varicose: come eliminarle?

Le vene varicose, chiamate anche varici, sono vene superficiali dilatate, gonfie e tortuose, che appaiono visibilmente ingrossate e sporgenti sotto la pelle. Sebbene qualsiasi vena superficiale possa diventare varicosa, questa condizione interessa più frequentemente le gambe.

Dati recenti indicano che si tratta di una condizione diffusa a livello globale, che colpisce fino al 30% della popolazione generale, in particolare gli anziani e le donne. Se per molte persone rappresentano solo un problema estetico, in alcuni casi possono causare disturbi fastidiosi, come senso di pesantezza, gonfiore, dolore o prurito, e se non trattate, possono evolvere in complicanze più serie.

Vediamo come è possibile alleviare i sintomi delle vene varicose e quali sono i trattamenti disponibili, dai rimedi conservativi alle tecniche più innovative ed efficaci per eliminarle in modo sicuro.

Intanto, quando preoccuparsi per le vene varicose?

Oltre a rappresentare un inestetismo, le vene varicose possono dare origine a complicanze e, sebbene  quelle serie siano molto rare, è importante non sottovalutare i sintomi e rivolgersi al/la proprio/a medico/a, specialmente in presenza di segnali evidenti come dolore persistente, prurito intenso o gonfiore. A volte, sulla pelle delle gambe possono comparire alterazioni come secchezza, rossore o prurito localizzato, che potrebbero indicare un’infiammazione chiamata eczema varicoso o dermatite da stasi, legata alla cattiva circolazione.

In alcuni casi può verificarsi anche un sanguinamento improvviso da una vena varicosa, che può essere abbondante e accompagnato da gonfiore e da un dolore improvviso e intenso. In situazioni come questa è importante ricorrere tempestivamente ai servizi di emergenza, perché potrebbe trattarsi di una trombosi venosa, cioè un coagulo di sangue in una vena, superficiale o profonda, che richiede cure mediche immediate.

Come eliminare le vene varicose senza intervento e prevenirne il peggioramento?

La cura migliore per le vene varicose è adottare uno stile di vita che favorisca una buona circolazione venosa e aiuti a rallentare la progressione del disturbo. Mantenere un peso sano aiuta a ridurre la pressione sulle gambe, mentre praticare attività fisica regolare, come camminare, correre o nuotare, stimola il flusso sanguigno e previene il ristagno del sangue.

È importante evitare di restare troppo a lungo seduti o in piedi senza muoversi. Meglio cambiare spesso posizione e fare delle pause per camminare o sollevare le gambe, per esempio mettendole su un cuscino mentre si è sdraiati. Questo aiuta a ridurre il gonfiore e la sensazione di pesantezza.

Se la pelle delle gambe appare secca, ruvida o dà prurito, può essere utile applicare ogni giorno una crema idratante con urea, glicerina oppure olio di mandorle dolci. In alternativa, si possono usare creme specifiche per le vene varicose, formulate con estratti naturali di ippocastano, centella asiatica, vite rossa o rusco. Questi ingredienti aiutano a rinforzare le pareti delle vene, ridurre il gonfiore e dare sollievo. Le creme vanno applicate con un massaggio leggero, sempre dal basso verso l’alto, per aiutare il sangue a risalire verso il cuore.

Va inoltre prestata particolare attenzione alla protezione delle gambe da urti o lesioni: quando le vene sono dilatate, anche piccoli traumi possono causare sanguinamenti difficili da arrestare, quindi è meglio fare attenzione nella vita quotidiana.

Nei casi più lievi, o quando le procedure invasive non sono consigliate, come in gravidanza, si può procedere anche con un trattamento conservativo che prevede l’utilizzo di calze a compressione graduata, da indossare di giorno e togliere di notte. Queste calze agiscono esercitando una leggera pressione sulle gambe, migliorando il flusso sanguigno e alleviando gonfiore e dolore. Tuttavia, non sono adatte in caso di problemi di circolazione arteriosa, motivo per cui è sempre necessaria la valutazione di uno/a specialista.

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

Privacy(Obbligatorio)
Newsletter
Comunicazioni commerciali
Profilazione
*i campi contrassegnati da asterisco sono obbligatori