Uva, uvb, spf… quale protezione solare usare?

2025-07-03
Uva, uvb, spf… quale protezione solare usare?

Spiaggia, montagna o città, non c’è luogo che non sia battuto dal sole: e se proteggere la pelle dai suoi raggi è importante sempre, in estate diventa imprescindibile. In questa stagione, infatti, i raggi solari colpiscono la superficie terrestre con un’angolazione più diretta di quella invernale, per cui si concentrano su un’area più piccola e risultano più intensi. Questo vale in particolare per i raggi UVB (i raggi UVA, a causa della loro lunghezza d’onda, hanno invece un’intensità meno variabile da una stagione all’altra). Inoltre, la lunghezza delle ore di luce in estate aumenta il tempo potenziale di esposizione al sole e quindi la quantità complessiva di radiazioni ultraviolette (UV) che possono raggiungere e danneggiare la pelle. E, ormai lo sappiamo, l’esposizione ai raggi UV è associata a un maggior rischio di danni alla pelle, dalle ustioni al melanoma.

Ma dunque, come proteggersi al meglio? L’Associazione Melanoma Italia elenca le strategie principali: evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, coprirsi adeguatamente e, naturalmente, usare sempre una protezione solare. Certo, ma quale? Come scegliere tra i diversi tipi di crema (o spray, o altre formulazioni) solare? 

In questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su come funzionano le protezioni solari e come orientarsi tra le caratteristiche che le contraddistinguono.

Come funziona la protezione solare

Partiamo dal principio: come agisce una crema di protezione solare e perché riesce a difendere la pelle dai raggi ultravioletti? Questi prodotti contengono i cosiddetti filtri solari, cioè sostanze in grado di filtrare in modo selettivo la radiazione solare. Esistono diversi tipi di filtri solari (la lista completa approvata nell’Unione europea è disponibile sul sito della European Chemistral Agency), che si dividono in due gruppi:

  • filtri inorganici, rappresentati da minerali (in particolare l’ossido di zinco e il biossido di titanio), che agiscono riflettendo o assorbendo i raggi UV
  • filtri organici, una vasta gamma di sostanze che assorbono i raggi UV e li trasformano in calore.

A volte, i due tipi di filtri sono definiti rispettivamente “fisici” e “chimici” ma, dal momento che si tratta in entrambi i casi di sostanze chimiche, la definizione risulta imprecisa.

Di solito, le creme solari contengono un misto dei due tipi di filtro, così da aumentare la protezione offerta sia contro i raggi UVA che contro gli UVB. La dicitura “ad ampio spettro” sulla crema solare indica proprio la capacità di protezione da entrambi i tipi di raggi. A volte, la protezione sia dai raggi UVA sia dagli UVB è indicata anche in modo più esplicito, per esempio con il logo UVA dentro a un cerchio.

Cos’è il fattore di protezione solare

Insieme ai filtri solari ad ampio spettro, un altro elemento importante da considerare nella scelta della crema (oppure olio, spray, eccetera) è il fattore di protezione solare, indicato dalla sigla SPF (dall’inglese Solar Protection Factor). Questo valore indica quanto il prodotto riesce a proteggere la pelle dai raggi UV: si valuta misurando in quanto tempo, dopo l’applicazione, compare la pigmentazione della pelle o un eritema solare. A questo proposito, vale la pena notare che questi test presentano dei limiti, sia di riproducibilità (perché le persone volontarie che si sottopongono al test hanno inevitabilmente caratteristiche diverse l’una dall’altra) sia dal punto di vista etico (perché appunto richiede alle persone di esporsi a raggi UV potenzialmente dannosi). Di conseguenza, molta ricerca è dedicata a metodi in vitro, cioè basati per esempio su culture cellulari, che forniscano un sistema sperimentale migliore.

In ogni modo, più il SPF è alto, maggiore è la protezione che garantisce. In commercio esistono prodotti con diversi SPF, pensati per adattarsi a vari tipi di pelle, condizioni di esposizione e preferenze personali. La Commissione europea distingue quattro categorie di SPF, sebbene si possano trovare diversi prodotti con gradazioni intermedie:

  • protezione bassa: SPF 6 e SPF 10
  • protezione media: SPF 15, SPF 20, SPF 25
  • protezione alta: SPF 30, SPF 50
  • protezione molto alta: SPF 50+

Un aspetto cui bisogna prestare molta attenzione, comunque, è che la protezione non varia in modo lineare da un SPF basso e uno alto: l’aumento può essere minimo. Ecco perché è importante non usare le creme, anche se ad alta protezione, come fossero scudi che consentono di rimanere impunemente al sole: le raccomandazioni sull’evitare esposizioni prolungate e nelle ore in cui la luce è più intensa sono sempre fondamentali

Così come è fondamentale un’applicazione corretta della protezione solare. Questo significa prestare attenzione

  • alla quantità di crema da applicare: la raccomandazione è applicarne almeno 2 mg/cm² circa (cioè 30g per tutta la pelle del corpo)
  • a quando applicarla: la pelle deve avere il tempo di assorbire la crema, quindi l’indicazione è applicarla circa mezz’ora prima di esporsi al sole
  • alle riapplicazioni: è inevitabile che la protezione si riduca nel tempo, anche se il prodotto è water resistant (resistente all’acqua), per cui è sempre importante riapplicarla nel corso della giornata, idealmente ogni due ore, dopo ogni bagno o se si è sudato
  • alla data di scadenza, dopo la quale i filtri non sono più in grado di assicurare la protezione dai raggi UV.

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

Tirando le somme: le raccomandazioni principali per la scelta della protezione solare

In conclusione, scegliere la protezione solare più idonea richiede innanzitutto di leggere con attenzione le informazioni riportate sul prodotto, assicurandosi che sia ad ampio spettro e con un SPF adeguato alla propria pelle – comunque sempre meglio alto, almeno 30. Particolare attenzione va alle pelli più sensibili, tra cui quelle dei bambini: se la protezione solare è fondamentale per tutta la vita, nell’infanzia è davvero il più cruciale dei must have estivi. Inoltre, scegliere un prodotto resistente all’acqua può assicurare una tenuta maggiore.

Il secondo aspetto è l’applicazione della protezione, che dev’essere corretta nella quantità e nei tempi.

Ultima non certo per importanza, la protezione solare dev’essere accompagnata da tutte le altre misure di protezione dai raggi solari, compresi gli occhiali da sole (anche gli occhi possono risentire dei raggi UV!). 

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