Terre sconosciute a Villa Pia: il progetto che “sperimenta” il benessere

2024-08-06
Terre sconosciute a Villa Pia: il progetto che “sperimenta” il benessere

T.S. Eliot, uno dei più grandi autori modernisti che la letteratura mondiale ci abbia mai regalato, amava dire: “È il viaggio, non la meta, ciò che conta”. 

E probabilmente non poteva esistere mantra più veritiero per descrivere il progetto di ricerca sperimentale a cura della regista e autrice Paola Di Mitri dal titolo “Terre sconosciute,  portato a Villa Pia con l’idea di stimolare la costruzione e la condivisione di un altro paesaggio immaginario possibile.

Un vero e proprio successo quello avvenuto presso la struttura laziale di Kormed, che si pone in continuità con il progetto di teatro integrato dal titolo “Piccole donne crescono”, che proprio l’anno scorso aveva visti coinvolti i nostri ragazzi e le nostre ragazze nel portare in scena la rappresentazione di un grande classico.

TERRE SCONOSCIUTE, IDEALI E UTOPICHE

Ospite presso il Goethe Institute dal 15 al 19 luglio, Terre sconosciute si traduce in un laboratorio inclusivo, che ha saputo unire il linguaggio teatrale a quello cinematografico proponendosi di giocare insieme ai partecipanti ad immaginare e costruire paesaggi condivisi, ideali e utopici, nei quali vivere al meglio delle umane possibilità. 

Un’iniziativa che ha coinvolto giovani ragazzi e ragazze che soffrono di disturbi alimentari in un percorso creativo e inclusivo all’interno del contesto di cura di Villa Pia, centro specializzato Kormed nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e obesità. 

Una bella storia di successo che vogliamo raccontarvi nel dettaglio.

IL LABORATORIO INTEGRATO: SPECCHIO E TRAMITE PER L’AUTOSTIMA DEI PARTECIPANTI

Il progetto nasce dall’idea di provare a lavorare su un buco di immaginazione, stimolare la costruzione e la condivisione di un paesaggio immaginario altro e possibile.

L’innovazione dell’iniziativa risiede da una parte nella relazione tra il mondo delle arti performative e Villa Pia, quindi, tra l’arte e la medicina; dall’altra nel superamento di pratiche storiche collaudate sin dall’inizio del Novecento con le tecniche di psicodramma elaborate da Jacob Moreno, attraverso l’allestimento di una video installazione che sconfini l’ambito circoscritto del teatro terapia e raggiunga un pubblico più ampio.

La creazione di una video installazione che circuiti nei settori artistici, consente infatti alle partecipanti di emanciparsi dal regno della malattia in un percorso di crescita personale, svincolato dallo stigma del difetto, della mancanza o della malattia. 

Il laboratorio integrato in questo senso è concepito come specchio e tramite per distillare il mondo interiore, con le sue difese, i suoi filtri, i suoi depistaggi e i suoi mascheramenti, in un complesso sistema volto a ridare fiducia e autostima ai partecipanti e veicolare a livello sociale un nuovo immaginario sensibile della problematica affrontata.

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

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