Stress lavoro-correlato: quali sono i sintomi (e cosa fare)

2025-03-18
Stress lavoro-correlato: quali sono i sintomi (e cosa fare)

C’è un famoso detto che recita “Lavorare bene significa vivere bene”. Spesso attribuito a San Tommaso d’Aquino (anche se si tratta più che altro di una parafrasi del suo pensiero), è senz’altro una massima in cui moltissime persone possono riconoscersi. Vale anche al contrario, però: lavorare male può significare vivere male. E non solo per modo di dire: lo stress lavoro-correlato è un fenomeno riconosciuto, a livello scientifico e normativo, come un fattore di rischio per varie patologie, in particolare cardiovascolari.

Stress lavoro-correlato: una definizione

Non esiste una vera e propria definizione dello stress lavoro-correlato, ma l’accordo europeo del 2004 lo descrive come una “condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative”. 

Secondo gli studi, lo stress da lavoro correlato è in aumento e coinvolge la maggior parte degli ambienti professionali. Oltre a danneggiare il singolo lavoratore o la singola lavoratrice, può avere ripercussioni su tutta la realtà lavorativa, perché è associato a problemi quali l’assenteismo (o viceversa il “presenteismo”, cioè la presenza anche quando non si è in grado di svolgere il proprio lavoro), la diminuzione delle prestazioni lavorative, un aumento di errori e incidenti, e in estrema sintesi una diminuzione del rendimento aziendale complessivo. È insomma un fenomeno che richiede attenzione tanto dal punto di vista economico quanto da quello etico: investire nella prevenzione e nella gestione dello stress lavorativo rappresenta una strategia in cui vincono tutti, perché tutela contemporaneamente gli interessi economici dell’azienda e il benessere dei lavoratori.

Come sempre avviene, però, una gestione efficace parte dalla conoscenza: tu conosci i sintomi dello stress da lavoro correlato? E soprattutto, sai cosa fare se si presentano? 

I sintomi fisici (e non) dello stress lavoro-correlato

Una caratteristica dello stress, e non solo quella lavoro-correlato, è la sua capacità di influenzare diversi ambiti, manifestandosi non solo a livello fisico ma anche a livello mentale e comportamentale. Non essendo di per sé una patologia, non è del tutto corretto parlare di “sintomi” dello stress lavoro-correlato, ma nell’indicarne le manifestazioni possiamo mantenere questa dicitura per semplicità. 

L’Istituto nazionale per l’assicurazione sul lavoro (INAIL) riassume così i principali sintomi dello stress lavoro-correlato:

  • sul piano fisico, possono presentarsi per esempio disturbi del sonno, tic e tremori, alterazioni della pressione e del ritmo cardiaco, comparsa frequente emicrania, stato generale di debolezza (astenia) e mancanza di energie, problemi digestivi, respiro affannoso, tensione muscolare, maggior predisposizione alle allergie (in effetti, lo stress non è una causa di allergie ma secondo alcuni studi può alterare il sistema immunitario e influenzare condizioni infiammatorie e allergiche come l’asma);
  • sul piano psicologico, possono presentarsi problemi di memoria, difficoltà di concentrazione e attenzione, alterazioni dell’umore (per esempio con irritabilità e stati ansiosi), e ancora crisi di pianto, pessimismo e aumento dell’autocritica;
  • sul piano comportamentale, lo stress lavoro-correlato può portare a indecisione, irrequietezza anche motoria, suscettibilità, tendenza all’isolamento e difficoltà relazionale, nonché disturbi da uso di sostanze o del comportamento alimentare

È facile intuire come tutto ciò si rifletta quasi inevitabilmente anche sulla performance lavorativa. È importante ricordare, comunque, che le variabili individuali influenzano in modo significativo i sintomi, compresa la loro insorgenza, dello stress lavoro-correlato. Non solo possono variare tra una persona e l’altra, ma ciascuno di noi può reagire in modo diverso a una stessa situazione, per cui lo stress lavoro-correlato può avere un impatto maggiore o minore a seconda degli individui. 

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

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