Quali sono i requisiti per donare il sangue

2025-05-29
Quali sono i requisiti per donare il sangue

Solo nei film servono i super poteri per salvare una persona. Nella vita reale, a volte, bastano 450 millilitri del tuo sangue e pochi minuti del tuo tempo. Secondo la Federazione italiana donatori di sangue (FIDAS), i numeri parlano chiaro: si stima infatti che in Italia, ogni anno, siano necessari 2.500.000 unità di sangue intero e circa 860.000 chili di plasma. Necessari per cosa? Solo per fare alcuni esempi, le trasfusioni di sangue sono fondamentali per alcuni tipi di interventi chirurgici, come i trapianti d’organo; per le persone con gravi emorragie, o con patologie come la talassemia, ma anche nel trattamento di alcune forme tumorali.  

Insomma, la donazione di sangue è un gesto concreto che, pur nella sua semplicità, trasforma una giornata qualsiasi in una giornata decisiva per chi ha bisogno di questo tessuto fluido e insostituibile. 

E c’è di più: la donazione di sangue include alcuni esami che ti permettono un controllo regolare della tua salute. Insomma, un gesto fondamentale per chi di quel sangue ha bisogno, ma di grande utilità anche per chi lo dona.

Ma il sangue può essere donato da ogni persona? Non proprio: vediamo quali sono i principali requisiti e criteri per essere idonei alla donazione.

Chi non può donare il sangue, e chi invece può farlo: età massima e altri requisiti

La presenza di alcuni requisiti per la donazione è una tutela da una parte per chi riceverà il sangue e, dall’altra, per chi lo dona. Un brevissimo cenno storico e normativo: la principale legge che disciplina l’attività trasfusionale è del 2005 (Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati) e definisce i principi fondamentali del sistema trasfusionale italiano, tra cui la volontarietà, la gratuità e l’anonimato della donazione, e stabilisce i criteri generali per l’idoneità dei donatori. Nel 2015 sono stati dettagliati i requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti, e specificati i criteri di idoneità per le persone donatrici. Questi ultimi, in particolare, dicono che può donare il sangue chi:

  • ha un’età compresa tra 18 e 65 anni;
  • ha un peso non inferiore a 50 chili
  • ha una pressione sistolica (la “massima”) inferiore o uguale a 180 mmHg;
  • ha una pressione diastolica (la “minima”) inferiore o uguale a 100 mmHg;
  • ha una frequenza cardiaca regolare, compresa tra 50 e 100 battiti/minuto;
  • ha valori di emoglobina maggiori o uguali a 13,5 g/dL nell’uomo e 12,5 g/dL nella donna.

Ci sono comunque alcune precisazioni. Per esempio, è vero che si può donare il sangue fino ai 65 anni, ma è possibile continuare a donare fino ai 70 anni previa una valutazione clinica favorevole dello stato di salute. Inoltre, per chi desidera iniziare a donare il sangue dopo i 60 anni, la valutazione dell’idoneità è a discrezione del/la medico/a responsabile della selezione.

Chi dona, infine, deve essere in un buono stato di salute generale, senza malattie croniche gravi o infezioni in corso.

Donazione di sangue, i principali criteri di esclusione

Infatti, oltre ai parametri già riportati, ci sono altri fattori che impediscono a una persona di donare il sangue. A seconda dei casi, possono determinare l’impossibilità a donare il sangue in modo temporaneo oppure permanente. Vediamo quali sono. 

 

Chi non può donare il sangue in modo temporaneo

Ci sono diversi fattori che impediscono di donare il sangue per un determinato periodo di tempo, tra cui per esempio:

  • l’assunzione di alcuni farmaci (la durata della sospensione è variabile a seconda del farmaco);
  • l’aver ricevuto una vaccinazione recente;
  • aver viaggiato in zone endemiche per malattie tropicali (come malaria, dengue, Zika…), o dove comunque queste sono state segnalate;
  • essersi sottoposti di recente a tatuaggi e/o piercing;
  • aver avuto rapporti occasionali non protetti o partner multipli;
  • aver subito di recente un intervento chirurgico o un esame endoscopico;
  • essersi sottoposti di recente a cure odontoiatriche;
  • essere in gravidanza.

Come già specificato, questi fattori non fanno sì che tu non possa donare mai più il sangue, ma richiedono una sospensione della donazione per un certo periodo di tempo. Quanto? Dipende: per esempio, sono richiesti quattro mesi per poter donare il sangue dopo aver fatto un piercing, orecchino o tatuaggio, e anche in caso di intervento chirurgico o endoscopico. Per quanto riguarda i farmaci e i vaccini, invece, la durata della sospensione dipende dal farmaco e dal vaccino stesso, mentre per quanto riguarda la gravidanza è possibile riprendere le donazioni dopo sei mesi dal parto (o dall’interruzione di gravidanza). 

 

Chi non può donare il sangue in modo definitivo

Alcune condizioni rendono invece impossibile donare il sangue in modo permanente. Per esempio, sono criteri di esclusione definitiva il disturbo da uso di alcol (alcolismo) cronico, la presenza di malattie infettive come l’epatite C e B e l’infezione da HIV, l’uso di sostanze stupefacenti (ma anche di ormoni e steroidi per attività sportive) iniettate, e ancora chi ha malattie cardiovascolari gravi, diabete, epilessia, malattie autoimmuni importanti e anche chi ha una storia pregressa di tumore maligno.

È comunque importante sottolineare che questi sono alcuni esempi di criteri generali: per verificare la tua specifica idoneità è sempre bene consultarsi con il/la medico/a per sapere se puoi o meno donare il sangue. 

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

Privacy(Obbligatorio)
Comunicazioni commerciali
Newsletter
Profilazione
*i campi contrassegnati da asterisco sono obbligatori