Herpes genitale
L’herpes genitale è un’infezione dovuta a Herpes simplex virus, un patogeno responsabile anche di altre forme di herpes (come quello labiale). Come gli altri virus della stessa famiglia, è caratterizzato dalla capacità di rimanere latente nell’organismo dopo l’infezione primaria, riattivandosi in seguito e dando origine a recidive.
L’herpes genitale rappresenta la più comune malattia virale sessualmente trasmessa e può interessare diversi organi e strutture, non solo a livello dell’apparato genitale ma anche il retto. È molto contagioso, e particolarmente pericoloso perché, come altre malattie a trasmissione sessuale, aumenta il rischio di acquisire e trasmettere anche un’infezione da HIV/AIDS. Non c’è una cura risolutiva, ma può essere prevenuto e trattato in modo da ridurre i sintomi e la loro durata.
Quali sono le cause dell’herpes genitale?
L’herpes genitale, così come quello orale, è dovuto all’infezione da Herpes simplex virus (HSV). Esistono due tipi di HSV: HSV-1, che infetta più comunemente l’area oro-labiale (bocca e labbra), e HSV-2, più comunemente responsabile delle infezioni genitali. Tuttavia, entrambi i virus possono infettare anche le aree non preferenziali: anzi, gli studi suggeriscono che le infezioni genitali da HSV-1 siano sempre più diffuse.
Herpes simplex virus, come altri virus della stessa famiglia (tra cui il virus varicella-zoster responsabile di varicella ed herpes zoster, Citomegalovirus e virus di Epstein-Barr) è caratterizzato dalla capacità di rimanere “nascosto” nell’organismo dopo l’infezione primaria. In questa fase, detta latenza, non si riproduce e non è infettivo: quando però le difese immunitarie si abbassano, come può avvenire per esempio a causa di stress fisici o emotivi, o durante trattamenti con farmaci immunosoppressivi, riprende il suo ciclo di replicazione e causa una nuova infezione.
Herpes genitale: come si prende?
L’herpes genitale è molto contagioso. Il virus è a trasmissione sessuale e passa da una persona all’altra per contatto diretto con il fluido presente nelle lesioni che causa su cute e mucose: nel caso dell’herpes genitale, questo avviene tipicamente:
- con i rapporti sessuali (orali, genitali, anali, senza necessariamente la penetrazione);
- scambio di sex toys infetti;
- durante il parto quando la madre è infetta.
Per quanto riguarda i rapporti sessuali orali, il rischio di contagio è presente sia se il sesso è praticato da una persona con herpes labiale su una persona non infetta, sia se è praticato da una persona non infetta su una che invece ha un’infezione genitale. Invece, HSV è relativamente fragile nell’ambiente esterno, quindi è improbabile contagiarsi per esempio con l’uso dello stesso bagno (l’infezione è possibile se l’oggetto o fomite è stato a contatto diretto con le lesioni poco tempo prima, come può avvenire con i sex toys).
È anche importante anticipare che non sempre l’herpes genitale è sintomatico: anche in assenza di lesioni, però, può verificarsi quello noto come shedding asintomatico, un fenomeno in cui nuove particelle virali vengono eliminate sulla superficie cutanea o nelle secrezioni in modo intermittente. Anche in questo caso e in assenza di lesioni visibili vi è dunque il rischio di contagio.
L’herpes genitale è un’infezione a trasmissione sessuale: il contagio avviene per contatto diretto con le aree infette.
Quali sono i sintomi dell’herpes genitale?
Non sempre l’herpes genitale causa sintomi e, anzi, le forme asintomatiche sono molto frequenti. Quando presenti, segni e sintomi dell’herpes genitale sono rappresentati da un’eruzione sulle mucose con piccole vescicole piene di fluido, che causa prurito e bruciore. L’eruzione cutanea può presentarsi su vulva, vagina, cervice uterina, pene, testicoli, retto, ano e natiche. Rispetto alle infezioni da HSV-1, di solito responsabile di herpes labiale, le infezioni da HSV-2 che causano herpes genitale possono essere particolarmente dolorose. Nell’arco di tre settimane circa, le vescicole si rompono e formano una crosta per poi guarire.
Inoltre, possono presentarsi altri segni e sintomi, anche sistemici, quali ingrossamento dei linfonodi, dolore durante la minzione, febbre e malessere, mal di testa.
L’infezione primaria è di solito più intensa, dolorosa e lunga rispetto alle successive ricorrenti. Queste ultime, inoltre, possono essere anticipate da una fase prodromica nella quale si presenta un dolore o prurito genitale localizzato nella sede dell’infezione.
Infine, è importante sottolineare che l’herpes genitale aumenta il rischio di trasmettere e acquisire l’infezione da HIV/AIDS. In alcuni casi può anche diffondersi in altre aree dell’organismo (per esempio, toccando le aree infette, può passare alle dita, e da lì anche agli occhi eccetera). Inoltre, sebbene di rado e soprattutto nelle persone immunocompromesse, il virus può causare anche encefalite e meningite, o disturbi respiratori e gastrointestinali. Per i neonati che si infettano durante il parto, le complicanze possono essere particolarmente pericolose e anche letali.
Come si arriva alla diagnosi di herpes genitale?
La diagnosi di herpes genitale si basa innanzitutto sull’osservazione clinica dell’eventuale eruzione cutanea, unita a un’anamnesi che permetta al/la medico/a di raccogliere eventuali altri sintomi e fattori di rischio. Specifici esami di laboratorio eseguiti a partire da un campione del fluido raccolto dalle vescicole permettono poi di confermare con certezza la presenza di Herpes simplex virus; in alternativa, può essere raccomandato un esame del sangue per indagare la presenza di anticorpi contro il virus, indicatori dell’infezione.
Come si previene l’herpes genitale?
Sebbene la ricerca al riguardo sia molto attiva e oggi anche avanzata, non abbiamo una vaccinazione che permetta di prevenire l’infezione da HSV e dunque l’herpes genitale (o labiale). La prevenzione si basa dunque sull’astensione dai rapporti sessuali quando il partner ha lesioni attive, perché le barriere fisiche come preservativi (maschili e femminili) e dental dam non possono proteggere tutte le aree infette, pur limitando il rischio di trasmissione del virus.
Inoltre, per le donne in gravidanza che presentano un primo herpes genitale al terzo trimestre, è raccomandato il parto cesareo, e, qualora questo non fosse possibile, la terapia antivirale sia per lei sia per il neonato.
Per chi ha già un’infezione attiva, è importante non toccare le vescicole e lavarsi frequentemente le mani per evitare di diffondere l’infezione ad altre aree del corpo.
Qual è il trattamento per l’herpes genitale?
A oggi non c’è una cura risolutiva per l’herpes genitale, né per le altre forme di infezione da Herpes simplex virus. Tuttavia, un corretto trattamento è importante per ridurre i sintomi e la loro durata: questo si basa sulla terapia con farmaci antivirali, che possono anche essere assunti quotidianamente per aiutare a ridurre la probabilità di trasmissione dell’herpes al o ai partner sessuali (è comunque da ricordare che nel periodo attivo dell’infezione è raccomandata l’astensione dai rapporti sessuali). Inoltre, alcuni rimedi come l’uso di abiti larghi e traspiranti, impacchi di ghiaccio e l’uso di biancheria intima di cotone possono aiutare a limitare il dolore e il prurito; anche l’uso di antinfiammatori non steroidei o di creme a base di lidocaina può essere raccomandato a questo scopo. Infine, per tutta la durata del trattamento e fino alla scomparsa dell’eruzione cutanea e della vescicole, è importante evitare di toccare o grattare l’area infetta per evitare di diffondere l’infezione ad altre aree del corpo.
Anche se non c’è una cura risolutiva per l’herpes genitale, il corretto trattamento permette di ridurre intensità e durata dei sintomi.
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- World Health Organization, Herpes Simplex Virus, https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/herpes-simplex-virus
Redazione Kormed
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