Asma

Cos’è l’asma? Conosci i diversi tipi di asma, i sintomi, le cause e i farmaci disponibili
Redazione Kormed

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
15 Gennaio 2025

    L’asma, o più precisamente l’asma bronchiale, è una malattia eterogenea, che nella maggior parte dei casi è caratterizzata da un’infiammazione cronica delle vie aeree che rende difficile la respirazione.

    Rappresenta la malattia cronica più diffusa nell’età infantile, ma può interessare persone di ogni età: di solito si manifesta nei bambini, ma alcune persone non hanno alcun sintomo e segno fino all’età adulta.

    Le conseguenze dell’asma possono essere gravi e potenzialmente mortali ma, pur non essendoci una cura risolutiva, la malattia può essere trattata permettendo a chi ne soffre di condurre una vita normale e attiva.

    Oggi si distinguono diversi sottotipi di asma, in base alle caratteristiche della malattia e ai fattori che determinano la comparsa dei sintomi. Ne sono alcuni esempi:

    • asma allergica;
    • asma non allergica o intrinseca;
    • asma grave;
    • asma notturna;
    • asma infantile;
    • asma a insorgenza tardiva;
    • asma occupazionale;
    • asma da sforzo.

    Si stima che in Italia circa il 10% della popolazione soffra di asma e che il 5% delle persone con asma abbiano la forma grave, nella quale i sintomi sono particolarmente difficili da trattare.

     Quali sono le cause dell’asma?

    Non è noto cosa di preciso determini lo sviluppo dell’asma, ma sono conosciuti diversi fattori di rischio che aumentano la probabilità che la malattia si presenti. Tra questi vi sono quelli elencati qui di seguito.

    • Storia familiare. Le persone che hanno parenti con l’asma hanno una probabilità maggiore di sviluppare la malattia, che ha una componente genetica. Ampi studi di popolazione hanno evidenziato alcune varianti genetiche che aumentano il rischio di asma.
    • Allergie. Sebbene non tutte le persone allergiche soffrano di asma, né tutte le persone con asma abbiano allergie, i due disturbi possono essere associati e allergeni come il polline, la polvere o i peli animali possono causare attacchi di asma in alcune persone. Si parla in questo caso di asma allergica.
    • Infezioni respiratorie. Le infezioni dell’apparato respiratorio durante l’infanzia possono essere un fattore che contribuisce allo sviluppo di asma nelle persone predisposte geneticamente e diversi agenti infettivi sono stati associati allo sviluppo di asma nei neonati. Alcuni microbi (come per esempio i rinovirus, i virus dell’influenza e i coronavirus, ma anche batteri quali lo Streptococcus pneumoniae) sono inoltre considerati responsabili delle riacutizzazioni dell’asma, cioè del peggioramento dei sintomi della malattia.
    • Rischio occupazionale. L’esposizione a sostanze chimiche irritanti sul luogo di lavoro può aumentare il rischio di sviluppare asma.
    • Obesità. Sebbene non siano del tutto chiari i meccanismi che legano obesità e asma, le persone (e i bambini) con obesità hanno una maggior probabilità di sviluppare asma, e la condizione peggiora i sintomi in chi già ne soffre.
    • Inquinamento atmosferico. Inquinanti quali il particolato, l’ozono e diversi altri gas hanno un effetto irritante sulle vie respiratorie (oltre a poter danneggiare l’organismo in vari altri modi). L’esposizione all’inquinamento atmosferico sembra possa influenzare lo sviluppo dell’asma sia nei bambini sia negli adulti.
    • Fumo di tabacco. Il fumo è associato a un maggior rischio di sviluppare l’asma non solo per i fumatori, ma anche per chi è esposto al fumo passivo e per il feto durante la gravidanza. Per chi già soffre di asma, il fumo di tabacco è legato a un peggioramento dei sintomi e a più frequenti episodi di riacutizzazione della malattia.

    In generale, comunque, l’asma è associata a un certo grado di infiammazione delle vie respiratorie e vari fattori possono agire come trigger, cioè scatenare un attacco di asma. Questi fattori sono diversi a seconda della persona, e non comprendono solo sostanze irritanti come l’inquinamento o allergeni come i pollini, ma anche per esempio l’esercizio fisico, emozioni intense e stress (si parla a volte di asma nervosa o da stress), alcuni medicinali (per esempio aspirina, antinfiammatori non steroidei, beta-bloccanti) e il reflusso gastro-esofageo.

    Quali sono i sintomi dell’asma?

    L’asma determina cambiamenti nelle basse vie respiratorie, in particolare nei bronchi (che portano l’aria dalla trachea ai bronchioli) e nei bronchioli (che portano l’aria agli alveoli polmonari, dove avviene lo scambio di ossigeno), che si gonfiano, mentre i muscoli circostanti si contraggono, restringendone il lume. Nell’asma aumenta inoltre la produzione di muco, che ostruisce le vie aeree. Globalmente, questi processi rendono la respirazione difficile, causando segni e sintomi che, pur potendo differire da una persona all’altra, sono di solito:

    • mancanza di fiato (dispnea);
    • tosse;
    • respiro sibilante;
    • senso di costrizione al torace.

    Alcune persone possono anche sperimentare alcuni sintomi di preavviso dell’attacco di asma, come per esempio aumento del muco, naso congestionato o che cola (come avviene nel raffreddore), prurito al collo o al mento, senso di affaticamento.

    La durata e la gravità dell’attacco di asma varia a seconda di cosa l’ha causato e di quanto perdura l’infiammazione: può durare pochi minuti e anche risolversi spontaneamente, ma può anche durare diverse ore e perfino giorni.

    Asma sintomi

    Come si arriva alla diagnosi di asma?

    La diagnosi dell’asma si basa innanzitutto sulla raccolta dei sintomi, prestando attenzione anche al modo in cui si presentano (cioè se si presentano in modo variabile, se sono più frequenti durante la notte o durante l’attività fisica, se sono scatenati da sostanze o allergeni particolari eccetera) così da iniziare a escludere altre patologie che possono dare sintomi simili ma che si presentano per esempio in modo più duraturo e costante nel tempo. Durante la visita, il/la medico/a conduce anche un esame fisico con auscultazione dei polmoni e controllo di naso e gola.

    La raccolta dei sintomi e degli eventuali fattori di rischio può essere sufficiente per una diagnosi clinica che indirizzi la terapia, ma per la conferma, e soprattutto nel caso la terapia non si dimostri efficace, è necessario eseguire ulteriori esami.

    In particolare, l’esame di riferimento per la diagnosi di asma è la spirometria, che permette di valutare la funzionalità dei polmoni e delle vie aeree ed evidenziare la presenza di eventuali ostruzioni. Si tratta di un esame non invasivo che consiste in una serie di manovre respiratorie eseguite all’interno di uno strumento, lo spirometro, che permette di evidenziare la presenza di bronco-ostruzione. Di solito, la spirometria è eseguita una seconda volta dopo la somministrazione di farmaci broncodilatatori: questa pratica, nota come test di reversibilità, permette di distinguere l’asma dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una patologia che può dare sintomi simili ma nella quale l’ostruzione delle vie respiratorie non è reversibile. Se il paziente viene visitato in una fase in cui non è dimostrabile la presenza di ostruzione, è utile effettuare il test di provocazione bronchiale (un esame che mostra la presenza di iperattività bronchiale). Un altro esame usato per la diagnosi di asma è il picco di flusso espiratorio (peak espiratory flow, PEF), che permette di valutare la massima velocità di espirazione dopo un’inspirazione profonda. Eventualmente, il/la medico/a può richiedere esami aggiuntivi, quali per esempio le prove allergiche (per verificare se l’asma sia allergica e scatenata da particolari allergeni) o l’esame del muco (per verificare lo stato di infiammazione).

    Come si previene l’asma?

    L’asma è una malattia che origina da diversi fattori e molti studi hanno indagato le possibili strategie di prevenzione primaria, cioè volte a limitare il rischio che si sviluppi la malattia. In generale, la raccomandazione è quella di vivere in un ambiente (compreso quello intrauterino prima deàla nascita) salubre, nel quale sia minimizzata l’esposizione a sostanze tossiche, dall’inquinamento al fumo di tabacco, e di prevenire le infezioni respiratorie nell’infanzia. Anche dimagrire se si ha obesità o sovrappeso significa eliminare un fattore di rischio per questa e altre malattie.

    Tuttavia, non esistono strategie che garantiscano la prevenzione dell’asma. Per chi l’ha già sviluppata, è importante però prevenire gli attacchi di asma e le riacutizzazioni seguendo scrupolosamente la terapia prescritta dal/la medico/a, minimizzando il contatto e l’esposizione con trigger quali allergeni, fumo e inquinamento, e imparando a gestire i sintomi, soprattutto se si osservano peggioramenti. Inoltre, in presenza di asma accertata, è importante sottoporsi a regolari controlli medici e alle vaccinazioni disponibili contro le infezioni (come influenza e herpes zoster) che rischiano di peggiorare la malattia, oltre che smettere di fumare se si è fumatori.

    Qual è il trattamento dell’asma?

    Purtroppo non esiste una cura risolutiva per l’asma, ma sono disponibili diverse terapie per gestire la malattia, permettendo al paziente di svolgere normalmente le attività quotidiane e mantenere una buona qualità della vita.

    Il trattamento richiede un piano terapeutico personalizzato, elaborato con il/la medico/a curante o specialista e adattato alle caratteristiche del paziente e della malattia; è inoltre necessaria una valutazione periodica dell’efficacia della terapia, così da poter adeguare il trattamento in modo tempestivo in base alla gravità dei sintomi. Per chi soffre di asma è importante anche smettere di fumare, se fumatori, ed evitare l’esposizione alle sostanze che possono agire come trigger (allergeni, fumo anche passivo, farmaci eccetera).

    Per il trattamento dell’asma ci sono due classi principali di farmaci, spesso disponibili in appositi inalatori che erogano il medicinale direttamente nelle basse vie aeree.

    • Broncodilatatori, che agiscono rilassando la muscolatura liscia dei bronchi e favorendo così la dilatazione delle vie aeree. Sono disponibili in versioni a breve e lunga durata d’azione: i primi sono usati principalmente durante gli attacchi acuti, mentre quelli a lunga durata sono utilizzati per prevenire la ricorrenza dei sintomi.
    • Corticosteroidi, che riducono l’infiammazione delle vie aeree. Questi farmaci sono spesso somministrati per via inalatoria, da soli o in combinazione con i broncodilatatori. In casi di difficile controllo dell’asma, possono essere prescritti anche per via orale.

    A seconda dei casi, possono essere prescritti anche altri farmaci, come gli anticorpi monoclonali usati per esempio per il trattamento dell’asma grave. 

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