Ipertensione arteriosa sintomi e cause

2023-05-30
Ipertensione arteriosa sintomi e cause

Mai sottovalutare i sintomi dell’ipertensione arteriosa, perché ogni giorno la prevenzione e la consapevolezza possono rappresentare l’arma migliore per tutelare la sicurezza delle persone a noi care.

Ancora oggi l’ipertensione arteriosa rappresenta una tra le cause principale delle patologie cardiache, nonché uno dei principali fattori di rischio per quello che è il nostro organo vitale. Per questo motivo non solo è opportuno conoscere meglio gli aspetti legati alla variazione della pressione del sangue, il suo ruolo nel determinare le malattie cardiovascolari, e come intervenire per riportarla a livelli adeguati in caso di sbalzi di pressione, ma anche quali siano concretamente gli aspetti da non sottovalutare e le abitudini da monitorare costantemente durante la quotidianità.

Sintomi ipertensione arteriosa: perché non sottovalutarli

Sottovalutare i sintomi dell’ipertensione arteriosa può essere molto pericoloso a qualunque età. L’ipertensione arteriosa è infatti una condizione medica particolarmente diffusa, nella quale la pressione sanguigna nelle arterie risulta essere costantemente elevata. Può in questo senso condurre ad una serie di complicanze gravi per la salute, tra cui malattie cardiovascolari, ictus, insufficienza renale e problemi di vista. Pertanto, non si dovrebbero mai trascurare nemmeno i primissimi segnali, seppur innocui, poiché possono rappresentare un segnale di avvertimento di una serie di problemi di salute potenzialmente pericolosi.

Per questa ragione è importante tenere sotto controllo la pressione sanguigna e sottoporsi regolarmente a controlli medici per identificare tempestivamente l’ipertensione arteriosa. Il suo trattamento può infatti prevenire molte delle complicanze gravi associate alla malattia e migliorare la qualità della vita del paziente.

Quali sono i sintomi dell’ipertensione arteriosa?

È da subito bene premettere un aspetto molto importante quando si parla di sintomi dell’ipertensione arteriosa: numerosi pazienti, soprattutto in fase iniziale, non presentano sintomi evidenti e la loro pressione sanguigna può essere elevata per anni senza essere diagnosticata. Differentemente può però succedere di confrontarsi con segnali che è fondamentale non trascurare.

Tra questi i più rilevanti sono senza dubbio mal di testa, vertigini, palpitazioni, difficoltà respiratorie, ma anche nausea e vomito. Meno frequenti ma spesso ricollegabili ai sintomi dell’ipertensione arteriosa sono anche il sanguinamento dal naso, il dolore toracico e la visione offuscata. Se si verificano questi sintomi, è però importante consultare il proprio medico per sottoporsi a un controllo della pressione sanguigna e di altri parametri di salute.

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

Dieta per ipertensione: i consigli di Kormed

La maggior parte dei pazienti con ipertensione può gestire la propria condizione con modifiche funzionali del proprio stile di vita e farmaci prescritti dal medico curante. Il vero alleato “silenzioso” può tuttavia essere una specifica dieta per ipertensione realizzata “su misura”. Questa dovrebbe infatti essere personalizzata in base alle esigenze di ogni persona, oltre che essere discussa con un medico o un nutrizionista. In generale, una dieta per l’ipertensione dovrebbe includere cibi freschi e naturali, e limitare i cibi processati, ad alto contenuto di sale, grassi saturi e zuccheri aggiunti. Qui qualche suggerimento:

  • Ridurre il consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno
  • Evitare i cibi confezionati, preferendo quelli freschi.
  • La frutta e la verdura sono ricche di potassio, fibra e antiossidanti: elementi che possono aiutare a ridurre la pressione sanguigna e migliorare la salute del cuore.
  • Limitare il consumo di grassi saturi e colesterolo: cibi fritti, burro, uova, carne rossa e formaggio.
  • Scegliere fonti di proteine magre come carne bianca, pesce, legumi e latticini a basso contenuto di grassi.
  • Ridurre il consumo di zuccheri aggiunti come bevande gassate, dolci, e succhi di frutta, che possono aumentare la pressione sanguigna e il rischio di obesità.
  • ll potassio può aiutare a ridurre la pressione sanguigna e si trova in alimenti come banane, patate dolci, fagioli, spinaci, avocado, e pesce.

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