Ipercolesterolemia: combatterla con semplicità a tavola

2024-09-26
Ipercolesterolemia: combatterla con semplicità a tavola

Se ne sente spesso parlare, soprattutto in questo periodo concomitante con le iniziative di prevenzione e consapevolezza della Giornata Mondiale del Cuore. Il tema è l’ipercolesterolemia, una condizione che interessa molte persone in età avanzata, ma che può colpire anche i giovani, specialmente quando si parla di ipercolesterolemia familiare.

Caratterizzato, come è facilmente intuibile, da elevati livelli di colesterolo nel sangue, questo disturbo rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Combattere l’ipercolesterolemia può quindi sembrare complesso, ma è possibile farlo con semplicità durante la propria routine quotidiana, partendo da ciò che mettiamo a tavola; ma soprattutto attraverso i nostri pratici consigli, adottando una dieta equilibrata e consapevole, supportata dall’esperienza di nutrizionisti e cardiologi esperti.

Scopriamo quindi insieme come migliorare la nostra salute grazie a piccoli accorgimenti quotidiani e alle potenzialità del buon cibo.

Ipercolesterolemia e ipercolesterolemia familiare: facciamo un po’ di chiarezza

Provando a spiegarlo attraverso concetti semplici, l’ipercolesterolemia si verifica quando i livelli di colesterolo nel sangue superano i valori considerati “normali”. Il colesterolo è in questo senso una sostanza grassa prodotta dal fegato e introdotta attraverso la dieta, necessaria per diverse funzioni del corpo, come la costruzione delle membrane cellulari. Tuttavia, un eccesso di colesterolo, in particolare del tipo LDL (ossia il cosiddetto colesterolo “cattivo”), può accumularsi nelle arterie e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, come l’infarto o l’ictus.

Attenzione però a non fare confusione quando sentite parlare di “ipercolesterolemia familiare”. L’ipercolesterolemia familiare è una forma a trasmissione ereditaria provocata da mutazioni di diversi geni coinvolti nel metabolismo del colesterolo. A seconda del numero e della tipologia di mutazioni, si possono avere livelli estremamente alti di colesterolo fin dalla nascita. Questa condizione richiede naturalmente particolare attenzione poiché può condurre a complicazioni anche in età giovane. Questo perché a differenza dell’ipercolesterolemia comune, che può essere influenzata da fattori come l’alimentazione e lo stile di vita, quella familiare è meno controllabile senza un adeguato trattamento medico.

I valori dell’ipercolesterolemia da tenere monitorati

Il monitoraggio dei valori del colesterolo è fondamentale per prevenire e gestire l’ipercolesterolemia. I livelli di colesterolo totale considerati “normali” sono generalmente inferiori ai 200 mg/dl, mentre per il colesterolo LDL, il valore non dovrebbe superare i 100 mg/dl. Quando tuttavia i valori di colesterolo totale superano i 240 mg/dl e quelli di colesterolo LDL i 160 mg/dl, si entra in un’area di rischio, che richiede l’intervento di uno specialista, soprattutto se si è già affetti da malattia cardiovascolare o se si hanno altri fattori di rischio.

È inoltre importante ricordare che, oltre ai livelli di colesterolo LDL, bisogna prestare attenzione anche ai valori di colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo “buono”, che contribuisce a ridurre il rischio di accumulo di grassi nelle arterie. Livelli di HDL inferiori a 40 mg/dl negli uomini e a 50 mg/dl nelle donne possono dunque aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.

Affidarsi alla competenza di specialisti, come i cardiologi, dietologi e nutrizionisti Kormed, rappresenta il modo migliore per monitorare questi valori e prevenire eventuali complicazioni.

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

Dieta per ipercolesterolemia: 7 aspetti che occorre considerare a tavola

Seguire una dieta adeguata è a nostro avviso uno degli strumenti più efficaci per gestire l’ipercolesterolemia. Tuttavia, è importante ricordare che i consigli alimentari non sostituiscono il consulto medico e gli esami diagnostici necessari per un corretto inquadramento della vostra condizione. Solo con l’aiuto di un professionista potrete definire un piano alimentare personalizzato, in linea con le vostre esigenze.

Detto questo, ecco sette semplici suggerimenti per migliorare la vostra dieta e contribuire a ridurre il colesterolo.

  1. Riducete i grassi saturi e trans
    I grassi saturi, presenti soprattutto in carni rosse, formaggi e alimenti trasformati, possono aumentare i livelli di colesterolo LDL. Limitate i cibi di origine animale e nel caso optate per carni magre, pollame senza pelle e prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi. Evitate inoltre i grassi trans, spesso contenuti in prodotti da forno confezionati, snack e cibi fritti.
  2. Le fibre sono nostre amiche
    Le fibre solubili, come quelle contenute in avena, fagioli, mele e pere, aiutano a ridurre l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale. Assicuratevi di includere nella vostra dieta quotidiana porzioni adeguate di frutta, verdura e cereali integrali.
  3. Valorizzate i grassi insaturi
    Sostituite i grassi saturi con grassi insaturi, presenti in alimenti come l’olio d’oliva, l’avocado, le noci e i semi. Questi grassi “sani” possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo LDL senza influenzare negativamente quelli di HDL.
  4. Pesce ricco di omega-3
    Gli acidi grassi omega-3, presenti in pesci come salmone, sgombro e sardine, sono noti per i loro effetti benefici sulla salute del cuore: incorporateli nella vostra dieta almeno due volte a settimana per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
  5. Limitate il consumo di zuccheri e carboidrati raffinati
    Alimenti ricchi di zuccheri e carboidrati raffinati, come pane bianco, dolci e bevande zuccherate, possono aumentare i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi. Optate invece per carboidrati complessi come il riso integrale, la quinoa e i legumi.
  6. Mantenete costante il peso
    Il sovrappeso può infatti contribuire all’aumento del colesterolo “cattivo”. Un piano alimentare equilibrato, combinato con un’attività fisica regolare, vi aiuterà a mantenere un peso sano e a migliorare i livelli di colesterolo.
  7. Attenzione alle bevande che assumete
    Il consumo eccessivo di alcol può aumentare i livelli di colesterolo e trigliceridi. Se bevete, fatelo con moderazione: non più di un bicchiere al giorno per le donne e due per gli uomini.

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