Differenza tra TAC e risonanza: a cosa servono e quale scegliere

2022-12-16
Differenza tra TAC e risonanza: a cosa servono e quale scegliere

Quale sia la differenza tra TAC e risonanza magnetica risulta essere una tra le domande più ricercate all’interno dei motori di ricerca, a conferma del nostro sempre più massiccio ricorso alla diagnostica per immagini in ambito medico. Questo settore ha senza dubbio visto nel corso degli ultimi decenni un’elevata crescita grazie soprattutto allo sviluppo delle tecnologie impiegate. Un ambito rapido, pratico e sicuro, utilissimo nella ricerca e nella definizione dello stato di alcune patologie delicate.

La tomografia computerizzata (TC), conosciuta dalla maggior parte degli utenti come TAC, e la risonanza magnetica (RM) sono infatti due tecniche diagnostiche funzionali all’ottenimento di immagini precise e dettagliate di diverse aree del corpo. Ma se la prima utilizza i Raggi X, la seconda, invece, sfrutta le potenzialità dei campi magnetici.

Nonostante tutti noi usufruiamo costantemente dei loro benefici, esiste tuttavia ancora molta confusione in merito alla differenza tra TAC e risonanza. E noi di Kormed oggi siamo qui proprio per spiegarvi i loro differenti ambiti e campi di applicazione.

Cosa si riesce a vedere con la TAC?

Con l’acronimo TAC si indica la Tomografia Assiale Computerizzata. Una tecnica diagnostica di radiologia che utilizza le radiazioni ionizzanti per ottenere delle immagini tridimensionali e che risulta essere ancora oggi particolarmente utile in campo vascolare per valutare lo stato dei vasi sanguigni, in campo cardiologico per lo studio del cuore e in campo ortopedico per la valutazione delle strutture scheletriche. Questo esame radiologico consente di fatto di ottenere dati provenienti dal passaggio dei raggi X nell’area del corpo da indagare, prima che gli stessi vengano rielaborati da un computer per costruire un’immagine tridimensionale dei diversi tipi di tessuto. Ecco, quindi, cosa si riesce a vedere con la TAC. Spesso, tuttavia, per migliorare la qualità delle immagini, si rende necessario iniettare una sostanza a base di iodio chiamata “mezzo di contrasto”.

A cosa serve fare la risonanza magnetica?

Se vi siete chiesti almeno una volta a cosa serve fare la risonanza magnetica, la risposta è particolarmente semplice ma richiede chiarezza già a partire dalla sua definizione. La RMN è quindi una tecnica diagnostica che sfrutta un campo magnetico con l’obiettivo di visualizzare l’interno del nostro corpo senza effettuare operazioni chirurgiche o somministrare radiazioni ionizzanti (raggi X), come invece avviene nella TAC. Generalmente la risonanza magnetica viene prescritta in campo neurologico per evidenziare patologie dell’encefalo e del midollo, in campo oncologico per la diagnosi di tumori, mentre in campo ortopedico per la diagnosi di malattie dell’apparato muscolo-scheletrico in quanto mostra con estrema chiarezza legamenti, tendini, cartilagini, borse sinoviali ecc.

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

Meglio tac o risonanza magnetica per addome?

Un’altra domanda che ci poniamo spesso è se sia meglio la tac o la risonanza magnetica per l’addome. Bene, la risonanza magnetica non viene quasi mai applicata all’addome come metodica di studio, in quanto generalmente i casi vengono prima inquadrati con la Tac addome e quindi solo successivamente approfonditi con essa. Parliamo infatti di un esame frequentemente impiegato per accertamenti di “secondo livello”, e di conseguenza utile per monitorare la progressione di patologie già riscontrate in precedenza o come nel caso della valutazione di uno stato di recupero di un paziente in seguito ad interventi chirurgici.

Meglio tac o risonanza per tumore?

Come abbiamo specificato precedentemente, la risonanza magnetica rappresenta uno strumento diagnostico innocuo per il nostro corpo, in quanto non impiega radiazioni ionizzanti. Per questa ragione risulta essere utilissima per visualizzare scheletro, articolazioni e organi interni e quindi riscontrare la presenza di tumori soprattutto nei tessuti molli dell’organismo come il cervello, il fegato e il pancreas. Per questa ragione questa tecnologia è spesso impiegata in oncologia per effettuare diagnosi su un eventuale tumore, ma anche per verificarne la stadiazione e il monitoraggio durante e dopo il trattamento al quale il paziente deve sottoporsi. Differentemente, la TAC consente di valutare l’eventuale presenza di noduli patologici a livello dell’encefalo, del torace, dei parenchimi addominali e delle ossa.

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