Anoressia maschile: un disturbo silenzioso da conoscere e affrontare con coraggio

2025-03-15
Anoressia maschile: un disturbo silenzioso da conoscere e affrontare con coraggio

Quando si parla di anoressia, si è soliti associarla principalmente al genere femminile. Tuttavia, soprattutto nella società moderna, l’anoressia maschile rappresenta un fenomeno reale e spesso sottovalutato, che colpisce ogni giorno uomini di tutte le età, dai ragazzi agli adulti.

Proprio per la scarsa consapevolezza che circonda questo disturbo alimentare nella popolazione maschile, il problema viene spesso ignorato o diagnosticato tardivamente, rendendo il percorso di recupero ancora più complesso.

Per questa ragione, in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, vogliamo sensibilizzare su questa delicata tematica, offrendovi un approfondimento che faccia trasversalmente chiarezza su sintomi, cause e percorsi di cura.

Un impegno a 360° che tuttavia non intende fermarsi a questo articolo. Infatti, grazie ai centri specializzati per i disturbi alimentari diffusi su tutto il territorio italiano, noi di Kormed rappresentiamo da sempre un punto di riferimento fondamentale per chiunque abbia bisogno di supporto e assistenza.

L’anoressia maschile si può fermare: insieme e un passo alla volta, grazie ad un vero lavoro di squadra sinergico. Scopriamo insieme come.

Che cos’è l’anoressia maschile? I disturbi alimentari nei maschi

La difficoltà sul tema nasce spesso dalla confusione che si fa tra anoressia nervosa e, in generale, gli altri disturbi alimentari. L’anoressia nervosa è di fatto un disturbo alimentare caratterizzato da un controllo estremo sul cibo e una paura intensa di aumentare di peso, portando a una significativa perdita di peso corporeo. Tradizionalmente, si è sempre creduto che questo disturbo fosse prevalentemente femminile, ma recenti studi stimano che circa il 5-10% dei pazienti anoressici siano uomini.

Questo dato, sebbene apparentemente basso, potrebbe essere tuttavia sottostimato a causa della difficoltà nel riconoscere e diagnosticare il disturbo negli uomini. L’anoressia maschile, infatti, si manifesta spesso in forme diverse rispetto a quella femminile, con una maggiore attenzione alla muscolatura e alla magrezza, che si confonde così con un’ossessione per la forma fisica e l’allenamento eccessivo.

Anoressia maschile in età adulta e anoressia adolescenza maschile: due lati della medesima (pericolosa) medaglia

L’età di esordio dell’anoressia maschile tende a collocarsi principalmente nell’adolescenza, un periodo cruciale in cui gli individui affrontano la costruzione della propria identità e il rapporto con il proprio corpo. Il desiderio di conformarsi a determinati standard estetici, l’influenza dei media e la pressione sociale possono in questo senso contribuire allo sviluppo di un disturbo alimentare. Come accade per le donne, di fatto, anche nei ragazzi l’immagine corporea gioca un ruolo chiave nella comparsa di comportamenti anoressici.

Negli uomini adulti, invece, l’anoressia può manifestarsi in seguito a eventi stressanti, traumi o cambiamenti significativi nella vita personale o lavorativa. Spesso, la perdita di controllo sul proprio corpo viene quindi compensata con un rigido controllo sull’alimentazione, portando a comportamenti ossessivi e restrittivi.

In entrambi i casi, dunque, il mancato riconoscimento del problema e la difficoltà nel chiedere aiuto aggravano la situazione, rendendo l’intervento terapeutico ancora più necessario.

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

Un importante aiuto: quali sono le cure per l’anoressia maschile?

Affrontare l’anoressia maschile richiede senza dubbio un approccio multidisciplinare che coinvolga medici, nutrizionisti e psicologi. Il primo passo è quindi quello di riconoscere il problema e superare la reticenza nel chiedere aiuto. Spesso, chi ne soffre tende infatti a minimizzare i sintomi dell’anoressia maschile, attribuendoli a stress o fasi passeggere, ma intervenire tempestivamente può realmente fare la differenza.

Ecco allora che i centri per i disturbi alimentari di Kormed offrono un supporto altamente specializzato, grazie ad equipe di professionisti che lavorano insieme per affrontare non solo gli effetti fisici dell’anoressia, ma anche le sue cause psicologiche. Le terapie proposte includono percorsi nutrizionali personalizzati, supporto psicologico individuale e familiare e, nei casi più gravi, trattamenti mirati.

L’obiettivo non è solo il recupero del peso corporeo, ma anche il ripristino di un rapporto sano con il cibo e con se stessi. L’anoressia nervosa, infatti, non è solo una questione di alimentazione, ma un disagio più profondo che necessita di essere compreso e affrontato con gli strumenti giusti. Per questo, affidarsi a specialisti competenti è il passo più importante per tornare a vivere con serenità e benessere.

 

Articolo realizzato con il contributo del Dottor Antonio Sarnicola.

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