Ernia del disco: gli esercizi utili per alleviare il dolore

2025-02-06
Ernia del disco: gli esercizi utili per alleviare il dolore

L’ernia del disco è una condizione che può essere molto dolorosa. Più comune nelle persone di età compresa tra i 30 e i 50 anni, si verifica quando una parte del disco intervertebrale, una struttura che si trova tra le vertebre, si sposta dalla sua posizione, andando a premere sui nervi vicini. 

Nella maggior parte dei casi, l’ernia del disco interessa la zona lombare della schiena, che sostiene una gran parte del peso corporeo e le cui strutture sono sottoposte a un forte stress biomeccanico da movimenti e posture scorrette. L’ernia lombare si manifesta con un dolore che può essere molto intenso e che può irradiarsi verso gli arti inferiori, talvolta causando anche un formicolio o senso d’intorpidimento. 

I trattamenti disponibili sono diversi e scelti in base alla gravità dell’ernia e alle condizioni del o della paziente. In linea generale, però, la prima scelta è un approccio conservativo, cioè senza ricorrere a interventi invasivi: con una terapia adeguata, infatti, l’ernia può riassorbirsi, senza la necessità di intervenire chirurgicamente.

Nel trattamento conservativo di questa condizione, oltre all’eventuale raccomandazione di farmaci antinfiammatori, antidolorifici e miorilassanti per lenire il dolore, un ruolo importante è svolto dall’esercizio fisico. Ma di che tipo? E quali movimenti e attività sono invece da evitare?

Ernia del disco e riposo: sì, ma limitare il tempo trascorso a letto

Di solito, il primo passaggio del trattamento dell’ernia del disco è rappresentato da un periodo di riposo, che può andare da pochi giorni ad alcune settimane, per ridurre l’infiammazione. In passato, questa raccomandazione era spesso riferita al riposo a letto, perché si riteneva che restare sdraiati potesse ridurre la pressione sulla colonna vertebrale, alleviare il dolore e permettere ai tessuti danneggiati di guarire più rapidamente. Ma questa pratica è stata progressivamente abbandonata e ora il riposo a letto prolungato è considerato controproducente.

Infatti, rimanere a letto per periodi di tempo prolungati comporta una perdita di tono e forza muscolare, soprattutto nei muscoli della schiena, che sono fondamentali per sostenere la colonna vertebrale. Inoltre, l’immobilità può causare rigidità articolare e muscolare, aumentando il dolore quando si torna a muoversi.

Per questa ragione, il consiglio oggi è quello di tornare il prima possibile a svolgere attività fisica, in modo graduale e adattandola al livello di dolore: soprattutto, nel periodo di riposo è fondamentale evitare gli sforzi fisici che possono causare uno stress alla colonna vertebrale. 

Ernia del disco: movimenti da evitare

Tra i movimenti da evitare vi sono per esempio il sollevamento di oggetti pesanti, ma anche le attività nelle quali ci si trova sottoposti a vibrazioni intense e prolungate (come avviene guidando o manovrando alcuni macchinari). È anche sconsigliabile restare seduti a lungo, soprattutto se non si dispone di sedie ergonomiche con un buon supporto lombare: è vero, non si è a letto né si svolge un’attività fisica intensa, ma la posizione seduta aumenta la compressione sui dischi intervertebrali, peggiorando i sintomi.

Ernia del disco: esercizi efficaci per il recupero

Per mantenersi attivi senza sollecitare in modo eccessivo e/o dannoso la colonna vertebrale, dunque, meglio esercizi a basso impatto: camminare o nuotare, per esempio, aiutano a mantenere la schiena attiva senza sovraccaricarla. Tuttavia, anche attività apparentemente semplici come queste devono essere eseguite solo dopo essersi consultati con il/la proprio/a medico/a, per garantire che siano adeguate alle proprie condizioni e per avere la certezza di evitare movimenti (come può avvenire per esempio con alcuni stili di nuoto) che possono essere controproducenti. Un’altra raccomandazione importante è d’interromperle non appena si avverte dolore ed eseguirle dopo essersi informati sulla postura corretta da mantenere (fondamentale anche quando si sta seduti!).

Endometriosi, uno sguardo oltre la diagnosi

L’endometriosi può avere un impatto profondo nella vita delle donne con questa patologia, coinvolgendo diversi aspetti della salute fisica, mentale e sociale. Può influenzare non solo la possibilità di avere figli, con il possibile stress emotivo che comporta in chi li desidera, ma anche la vita quotidiana. Il dolore, che sia cronico o presente solo in determinate situazioni, può compromettere la capacità di lavorare e studiare; può anche influenzare la vita di coppia.

Inoltre, l’infiammazione cronica e le eventuali perdite di sangue abbondanti possono contribuire a una sensazione costante di stanchezza e affaticamento; l’anemia da carenza di ferro, comune nelle persone con mestruazioni abbondanti, può aggravare questo senso di spossatezza, riducendo energia e concentrazione.

Tutti questi elementi influenzano facilmente il benessere mentale: dolore e affaticamento facilitano l’isolamento sociale e, più in generale, affrontare una malattia cronica e spesso sottovalutata può portare ad ansia e depressione, specialmente se i sintomi vengono ignorati o minimizzati da medici o persone vicine. Insomma, l’endometriosi non è solo un problema ginecologico ma una malattia con un impatto complesso e a volte sottovalutato sulla qualità della vita delle donne: va affrontata con il giusto supporto medico e sociale. Ricorda che le strutture Kormed sono sempre a disposizione per fornire un inquadramento diagnostico e terapeutico professionale e affidabile.

Ernia del disco: esercizi di ginnastica posturale

Dopo la fase acuta, quando il dolore si è ridotto e le condizioni sono migliorate, l’esercizio fisico può iniziare a comprendere altri tipi di attività, come la ginnastica posturale che, come suggerisce il nome, è pensata per migliorare la postura, rinforzando il tono muscolare. Questo tipo di attività, impiegato per il mal di schiena di diversa origine, ha un ruolo importante non solo nel trattamento dell’ernia del disco, ma anche nella prevenzione di eventuali recidive.

In generale, è importante ricordare che, per essere efficace, il trattamento dell’ernia del disco deve adottare un approccio personalizzato che tenga conto delle esigenze specifiche di ogni persona. Questo significa anche che non si esaurisce in un’unica soluzione e deve saper combinare la competenza e la professionalità con l’ascolto del/la paziente. 

Kormed, con la sua rete di specialisti in ortopedia e fisioterapia, garantisce un percorso di cura integrato e adattato alle esigenze di ogni paziente. Con questo approccio, non ci limitiamo al trattamento della patologia, ma miriamo al recupero della funzionalità e al raggiungimento di un benessere duraturo per ogni paziente.

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